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Berlusconi e la vendetta di San Gennaro

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Alle 9.11 di questa mattina San Gennaro ha fatto capire ai napoletani che lui c’è. A dire il vero, se n’erano già accorti ieri, quando sotto le mentite spoglie di un bel ragazzo uruguagio che di nome fa Edison, perché la luce l’accende eccome, ne ha rifilati tre al Milan. E del resto, è un Atleta di Dio, Cavani, e San Gennaro mica poteva mandare qualcun altro a consumar la sua vendetta. Così si impara a non andare a farsi sentire dai giudici partenopei. Eh, no! Sappiate che San Gennaro è sempre vigile. Ce l’aveva fatto capire dall’inizio: il primo avviso di garanzia raggiunse Berlusconi premier proprio a Napoli, durante il G8, era il 1994. Poi il premier menestrello, che sa essere scugnizzo come pochi, aveva imbambolato pure i napoletani con Apicella e le sue improbabili canzoni. Eppure San Gennaro era sempre lì, pronto: dall’alto del suo metro e novanta (misura scientifica sulla base delle ossa del Santo), aveva amorevolmente guardato dal Vesuvio la sua città, in attesa di un’altra oc