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Visualizzazione dei post da 2011

Dedicato a Marco

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Era simpatico, era gentile, era fuori dagli schemi. Era un campione, come il suo amico Valentino. Era milanista. La sua squadra si avviava a giocare la partita con il Lecce, in quello stadio stregato dove non vinceva da 10 anni, quando è arrivata la notizia. Hanno deciso subito: lutto al braccio, dedicato a Sic. Attoniti, come tutti noi. Imbambolati davanti a quell'assurdo. Suonati, dal Lecce. Una, due, tre volte. Alla fine del primo tempo sono sotto per 3-0.  ma non era la partita che dovevamo dedicare a Marco Simoncelli? Quello che è avvenuto dopo è stato incredibile, come se una stella da lassù avesse deciso che non era così che doveva finire. E il Milan torna il Milan, sale in sella della sua invisibile moto, e va a vincere. Uno, due, tre, quattro gol, per strappargli ancora uno dei suoi bellissimi sorrisi. Adesso sì, adesso ci siamo. Adesso sì, per te, Marco. Uno di noi.

ORE 18.15 - Mezzo della Polizia a fuoco, RAI UNO non c'è

Solo Sky, in diretta da Piazza san Giovanni in Roma: un blindato della Polizia va a fuoco, la gente della manifestazione si nasconde all'interno della Chiesa di San Giovanni. Su RAIUNO va in onda Passaggio a Nord Ovest, su RAIDUE Crazy parade, su RAITRE 90° minuto Serie B, su RETEQUATTRO Pianeta Mare, su Canale 5 prosegue Verissimo con la consorte di Piersilvio B., su Italia 1 Robin Hood, su la 7 la partita di basket Pesaro-Milano. E torniamo a Sky, che si preoccupa di farci vedere se i carabinieri ne escono vivi (per fortuna sì), mentre qualcuno scrive "ACAB" sul retro del blindato in fiamme (All cobs are bastards, acronimo internazionale contro la polizia). Solo Sky ci dà notizie, solo Sky!!!!

BLACK BLOC: CHI VI MANDA?

Scrivo in diretta, sto seguendo Sky TG 24 da oltre un'ora, per vedere e capire in diretta gli scontri da guerriglia urbana scoppiati durante la manifestazione degli Indignados a Roma.  Mentre Sky ci aggiorna minuto per minuto con immagini in diretta, RAI 1 si sta occupando della gelosia di Melissa satta per Vieri, RAI DUE manda in onda "Il sabato di Academy" (chiusa, tra l'altro, proprio oggi, per ascolti bassi - N.B. è il programma immesso da questo regime il giovedì sera al posto di Santoro), su RAI Tre c'è il Giro di Lombardia (ciclismo), su Retequattro Poirot, su Canale 5 Verissimo, su Italia 1 Robin Hood, su la 7 il Mondiale Superbike.... per fortuna ho Sky!!!! Dopo un'ora si collega il TG 1, per un'edizione speciale: raccontano ciò che Sky ci ha già raccontato da un'ora, con un gruppo nutrito di violenti che ha rovinato una manifestazione pacifica, con i manifestanti (veri) a cercare di allontanare i violenti, auto bruciate, vetrine infrante, l

Berlusconi e la vendetta di San Gennaro

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Alle 9.11 di questa mattina San Gennaro ha fatto capire ai napoletani che lui c’è. A dire il vero, se n’erano già accorti ieri, quando sotto le mentite spoglie di un bel ragazzo uruguagio che di nome fa Edison, perché la luce l’accende eccome, ne ha rifilati tre al Milan. E del resto, è un Atleta di Dio, Cavani, e San Gennaro mica poteva mandare qualcun altro a consumar la sua vendetta. Così si impara a non andare a farsi sentire dai giudici partenopei. Eh, no! Sappiate che San Gennaro è sempre vigile. Ce l’aveva fatto capire dall’inizio: il primo avviso di garanzia raggiunse Berlusconi premier proprio a Napoli, durante il G8, era il 1994. Poi il premier menestrello, che sa essere scugnizzo come pochi, aveva imbambolato pure i napoletani con Apicella e le sue improbabili canzoni. Eppure San Gennaro era sempre lì, pronto: dall’alto del suo metro e novanta (misura scientifica sulla base delle ossa del Santo), aveva amorevolmente guardato dal Vesuvio la sua città, in attesa di un’altra oc

Addio di Zeman al Foggia

E' finita. Il remake di Zemanlandia dura solo una stagione, in cui i giovani ragazzi del Foggia hanno sfiorato la qualificazione ai play-off. A Zeman non basta, e con il solito garbo dice addio perché "volevo andare in B e non sono contento dei risultati" e ancora: "credo che abbiamo subito molti torti" e "io non me la sento più". http://www.youtube.com/watch?v=B1nKtjWpsvY

Mourinho, ma facci il piacere!

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Sconfitto per 2-0 in casa dal Barcellona, Josè Mourinho non si sogna di riconoscere la superiorità dell'avversario, sancita da un oltre 70% di possesso palla. Preferisce, invece, lagnarsi dell'arbitro, che a suo dire ha "rotto l'equilibrio della partita con l'espulsione di Pepe (peraltro sacrosanta, a vedere le immagini tv della sua entrata su Dani Alves) e favorito così il Barcellona". E ancora: "non so che poteri forti ci siano dietro al Barcellona, ma gli arbitri sono sempre a loro favore, agli altri no è concesso vincere", e poi : "forse perché hanno scritto Unicef sulle maglie?" Il Barcellona sta valutando una denuncia. Forse stavolta Josè ha passato il segno. E a nostro parere lo sa, ma ne aveva bisogno, perché gli 80.000 del Bernabeu hanno visto bene che il Real contro i blaugrana ha giocato come l'Inter lo scorso anno: nel più esemplare stile "catenaccio". La sconfitta non è nata da una decisione arbitrale, ma dalla

Quanto deve ancora pagare Zeman?

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Riportiamo integralmente il comunicato stampa rilasciato oggi dall' U.S. Foggia (www.usfoggia.it), la squadra allenata da Mister Zeman che sabato scorso si è vista annullare ben 3 gol (di cui 2 validi) in una sola partita. E si tratta dell'ennesima volta che i rossoneri subiscono mostruosi torti arbitrali. Lasciamo a voi il commento su quanto ipotizzato in questo comunicato...... "I fatti accaduti sabato scorso, in occasione della gara di campionato contro la Nocerina, rappresentano l´ennesima dimostrazione, ove mai ce ne fosse stato bisogno, che qualcosa non va.   Tre gol annullati, di cui due certamente regolari (che ci avrebbero permesso di battere i nostri avversari) ed una condotta a dir poco discutibile non possono passare inosservati a chi, ogni domenica, ha il diritto e il dovere di “vigilare” sulla prestazione della terna arbitrale ed a chi, da semplice sportivo, ha avuto modo di osservare le fasi salienti del match.   Non stiamo qui a dire che, senza quei t

Caro Leo... Lettera aperta di una milanista nel giorno del primo derby “contro”

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Caro Leo, sono milanista da una vita e quanto sta succedendo in questi giorni mi lascia stupefatta: non ci potrebbe essere mistificazione della realtà più grande del considerarti un traditore. Eppure è questa la parola che gira per definirti. Assurdo. Credo che tutti i milanisti abbiano un bel ricordo di te, come giocatore, come dirigente e infine come allenatore, ruolo nel quale a mio parere hai fatto miracoli. Ma innanzitutto abbiamo un buon ricordo di te come persona. La prima cosa che ho pensato quando ho capito che ti costringevano ad andartene è stata: “ma chi è quel pazzo, in una squadra di calcio o in una qualsiasi altra azienda, che si lascia scappare uno così?” Già. Chi è quel pazzo? Te ne sai andato rinunciando elegantemente ai soldi di un altro anno di contratto, hai solo detto: “Si vede che io e Berlusconi siamo incompatibili.” Leo, ma lo sai che ti capiamo? Avevi cercato di salvare la situazione, qualche settimana prima delle fine: “Ti darei gli occhi miei per vedere

Winter Love, il nuovo romanzo di Kay Rush

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Si legge d’un fiato, “Winter Love”, secondo romanzo di Kay Rush (Sonzogno, pagg. 334, 18 euro) e già questo è un gran merito: significa che la storia ti prende, i personaggi sono centrati, la scrittura scorrevole. E’ un romanzo che nasce da un romantico quanto casuale incontro sulla neve e dal grande amore che ne scaturisce. Ma poi tutto si complica, in una specie di giallo psicologico che vede alternarsi batticuore e depressioni, in un quadro che diventa affresco di vita, e c’è dentro tutto: l’amore, l’amicizia, la malattia, la morte, il rapporto con la madre, l’abbandono, il panico, la violenza e la dolcezza, ma soprattutto c’è la descrizione dell’animo e della rinascita di una donna. E’ una scrittura, quella di Kay, che fa vivere in prima persona i sentimenti, le sensazioni, il respiro, il tutto dentro al paesaggio quasi magico di un paesino di montagna, nel suo sereno silenzio incantato contrapposto al grigiore rumoroso della città. L’escamotage del racconto nel racconto, la finezz

Camilleri e la scuola pubblica

Interessante intervento di Andrea Camilleri a "Parla con me". "E' vero, sto firmando molti appelli: ma quel che mi preoccupa è aver da firmare un appello per la difesa della scuola pubblica, perché la scuola pubblica è un diritto del cittadino. Quel che si sta facendo è togliere i diritti fondamentali, perché la scuola pubblica va migliorata, non messa in discussione. la scuola pubblica è il posto dove confrontarsi e crescere. Per me è stato così. Ci sono andato io, ci ho mandato le mie figlie, ci vanno i miei nipoti e mi auguro anche i figli dei miei nipoti. E poi è semplice: se tagli alla scuola pubblica, devi tagliare anche alla privata, anzi semmai è la pubblica che ha la priorità!".

Damiano Tommasi: “Anche nello sport purtroppo vincono i furbi”

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“Anche nello sport, in Italia, spesso vincono i furbi” – Damiano Tommasi, tra i relatori del convegno “I valori educativi dello sport”, organizzato dall’AIA di Conegliano, non usa mezzi termini – “Spesso qui si fa ciò che conviene e non ciò che è giusto. E spesso non conviene comportarsi bene. Dobbiamo avere il coraggio di parlare, perché spesso i furbi passano davanti. Chi sta in alto (e si riferisce ai dirigenti sportivi, tra cui Pescante che è seduto due posti più in là, ndr) deve saper promuovere i valori veri dello sport.” Ne ha per tutti, l’ex calciatore della Roma, ora in forze al Sant’Anna, in seconda categoria, e da dieci anni impegnato con l’Associazione Calciatori: “Anche chi racconta lo sport spesso non aiuta: i buoni esempi nello sport ci sono, ma non vengono evidenziati, passano in secondo piano rispetto al resto. Io ho avuto la fortuna di giocare anche in Spagna, in Inghilterra e in Cina: dal punto di vista della passione per lo sport, dappertutto è meglio che in Italia:

Grazie, Benigni!

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http://www.youtube.com/watch?v=vDDYVwdrwu0&feature=related Lasciato decantare si gusta ancora di più. Perché quello che ci ha lasciato nell’anima Roberto Benigni con il suo intervento di ieri sera a Sanremo è qualcosa, per dirla con un aggettivo dei suoi, di davvero memorabile. Memorabile, perché saper far ridere, riflettere e poi commuovere, e poi interessare regalando cultura, con la storia di quel che siamo e troppo spesso dimentichiamo, è privilegio riservato ai grandi davvero. Benigni è grande, perché ha compiuto su di sé l’impresa umana più difficile: svegliarsi, per disvelarsi. L’ha detto: “Svegliamoci, è l’unica strada per realizzare i nostri sogni!” Che era un monito, un suggerimento pieno d’amore: è lui l’icona del divertimento che la vita può riservare. Benigni è umano, un esserino piccolo con un cuore immenso. Innamorato di tutto, capace di tutto, senza freni. Libero. Ne ha tenuti inchiodati 19 milioni, più della Nazionale. Tra i burocrati di Stato e della Rai c’era

Alfredo Martini, 90 anni e non sentirli

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E’ un’icona dello sport più popolare, il ciclismo. E ha l’aria bonaria ed elegante di un signore all’antica. Compie novant’anni, ma ne dimostra 20 di meno. E’ stato un ottimo atleta ma soprattutto un indimenticabile c.t. della Nazionale: con lui sull’ammiraglia azzurra, dal 1975 al 1998, l’Italia ha collezionato 6 maglie iridate, 7 secondi posti, 7 terzi posti. Insomma, faceva notizia quando non andava a podio. Metteva d’accordo tutti: Moser e Saronni, Bugno e Chiappucci. Sapeva come ottenere il meglio dai suoi ragazzi e come trattare ciascuno di loro: non uno che non si sia messo totalmente a disposizione della maglia azzurra e delle sue fini strategie. Con grazia e schiettezza tutta toscana, ha infilato successi mantenendo semplicità. Un gentiluomo, un fine conoscitore dell’animo umano: così lo descrivono coloro che lo conoscono, così lo definiva Titta Pasinetti del Giornale, che iniziò un memorabile pezzo su Bugno, campione del Mondo per la seconda volta, in questo modo: “ Ci vorreb

Sanremo, Vecchioni Numero Uno

http://www.youtube.com/watch?v=nHdy7RbXKJM E' Roberto Vecchioni la vera novità di Sanremo, il poeta più moderno. La sua "Chiamami ancora amore" è  una canzone bella e intensa, interpretata con cuore e sapienza, coraggio e passione. Una scudisciata di classe tra tanta melassa.

Ayrton rivive: arriva il film-documentario sulla sua vita

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Ayrton Senna era più di un pilota, era un campione carismatico, un uomo bello e generoso, un'icona di stile con una vena impercettibile di magica follia, quella che faceva impazzire tutti vedendolo guidare nelle condizioni più impossibili. Era il Mago della pioggia, l'uomo del sorpasso imprevedibile, il ragazzo brasiliano cresciuto nel rigore d'Inghilterra. Ayrton era fantastico per tutto quanto portava dentro di sé: ancora in vita, era diventato Senninha, personaggio dei fumetti, una tra le mille iniziative che aveva intrapreso con la sua società a favore dei bambini delle favelas brasiliane. Si era fatto testimonial del bene, aveva saputo mettere la sua immagine a servizio del mondo. La sua fine tragica, in testa ad una gara che non avrebbe voluto correre dopo la morte di un collega, ne ha fatto un mito che resiste al tempo. A quasi 17 anni di distanza da quel maledetto primo maggio, arriva nelle sale il primo film-documentario sulla sua vita approvato dalla famiglia. E&#