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Visualizzazione dei post da luglio, 2010

Valentino, l'inimitabile

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E' tornato dopo 40 giorni. Nelle due gare più difficili. Quarto nella prima, terzo a Laguna Seca. Il circuito che strema qualunque pilota. Alla fine era più stremato degli altri, eppure con la forza di dire: "Sono finito, mi fa male dappertutto, ma sono contento, il massimo obiettivo che c'ervamo posti è stato raggiunto, quindi bene." Il sorriso tirato, ma il sorriso che gli conosciamo. Valentino ha qualcosa in più sempre, anche nel dolore, anzi soprattutto nel dolore. E mentre ai box lo intervistavano, sulla pista si consumava la scenetta di Lorenzo. Ottimo pilota, saldamente in testa al mondiale, ma comunque una brutta copia. Brutta, perché cerca di essere divertente come Valentino ma di Valentino non ha il naturale carisma. Fa l'astronauta, pianta la bandiera "Lorenzo's land". E già qui c'è una differenza: Lorenzo, non Jorge. Valentino è per tutti Valentino, non Rossi, al massimo è Doctor Rossi. L'altro lo chiamiamo per cognome. E poi l

Il Milan presenta Allegri. Che non parla

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Il Milan presenta Allegri. ma il nuovo allenatore non riesce neanche a dire ciao. Ha al suo fianco il presidente (onorario?) e Berlusconi, manco a dirlo, si prende la scena, ma proprio tutta, della conferenza stampa, trasformandola con incomparabile maestria da piazzista - va riconosciuto! - in una tribuna, prima sportiva e poi politica, che è un superspot di se stesso. Dice che Allegri "è un maestro", ma aggiunge subito "Ma io sono il professore", e correda con barzelletta (che non fa ridere) sui pappagalli. E' arrivato dopo il raduno, fuori il popolo del Milan lo contesta e allora parte con le promesse: "Ronaldinho non va da nessuna parte, per me è il miglior calciatore di tutti i tempi." A colui che si sente il miglior politico di tutti i tempi si può concedere. "Io Ronaldinho lo sento o lo vedo una volta la settimana, abbiamo già parlato." E resta anche Gattuso, e Huntelaar (eventuali acquirenti non pervenuti). "Abbiamo una squadra

17-18-19 luglio: tre giorni a Palermo, per non dimenticare

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Sono passati 18 anni, ma le due stragi ravvicinate che portarono via per sempre i giudici Falcone e Borsellino e le donne e gli uomini delle loro scorte, sono più che mai vive nella memoria. E lo sono ancora oggi, che nelle aule dei Tribunali si discute se ci fu o meno in quegli anni trattativa tra lo Stato e la mafia. L'impressione è che la verità non ce l'abbiano ancora detta, anche se pare lì a portata di mano. Chi ha letto "Paolo Borsellino e l'Agenda Rossa", a cura della redazione di 19luglio1992.com, il sito aperto da Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato, sa che molto resta da chiarire sulla strage di Via D'Amelio e sulle trame che l'hanno preceduta. Era da sempre la terra dell'omertà, Palermo, ma la morte dei due giudici l'ha profondamente cambiata, e gli omaggi resi ai due eroi della giustizia sono andati crescendo, a dispetto del tempo che passa. Moltissimi giovani, che erano piccolissimi all'epoca dei fatti, vi p

E torna anche Valentino!

A tempo di record, come è sua abitudine, Valentino Rossi torna a gareggiare domenica prossima. Ad un pilota che è poesia pura, che dire, se non GRAZIE!

Riparte Zemanlandia

E' ufficiale, Pasquale Casillo è il nuovo padrone del Foggia. Pochi minuti fa è stato firmato il preliminare e di fatto la società torna al presidente di quella che fu Zemanlandia. Anche perché Casillo con questa mossa riporta sulla panchina dei rossoneri proprio Zdenek Zeman, l'allenatore artefice di quella squadra che con il tridente Signori-Baiano-Rambaudi aveva fatto vedere meraviglie all'inizio degli anni '90 e che resta indimenticabile, e non solo per i tifosi foggiani. Dopo l'uscita del documentario "Zemanlandia", di Giuseppe Sansonna, realizzato con successo lo scorso anno, l'amarcord oggi ridiventa attualità. Con Casillo, oltre a Zeman, ritorna a Foggia il ds Peppino Pavone, altro protagonista di quell'epoca. I tifosi a Foggia sono in fibrillazione, Zeman sta già predisponendo il ritiro a Campo Tures (BZ), storica sede del precampionato foggiano. Il tecnico di Praga ritrova così una panchina, sia pure di prima divisione, dopo circa due

Gli argentini a casa. Da trionfatori

I giocatori argentini arrivano a Buenos Aires dopo l'uscita dal Mondiale. E tornano da trionfatori, accolti da una folla festante, nonostante la pesante sconfitta che li ha riportati a casa. La folla chiede a gran voce che Maradona resti ct, lo chiedono i giocatori. Come si spiega? Non è facile, essere Maradona. Non lo è mai stato. Dotato di un talento sovrannaturale, che lo rese la persona più famosa al mondo addirittura davanti a papa Woijtila, ha dovuto gestire il clamore che ogni suo gesto provocava, ha vissuto trionfi incredibili e rovinose cadute. E' spesso inciampato nelle insidie della vita, Maradona, ma ha saputo dribblare tutto, anche la morte, e rialzarsi. Ha avuto mille vite in una, ce ne ha regalata un'altra versione da ct. Dopo la sconfitta, in conferenza stampa, ha difeso ancora una volta tutti i suoi giocatori, si è preso anche colpe che non aveva. Di Messi, il talento che non esplode ancora del tutto, ha detto: "Leo ha fatto un gran mondiale, ma

Sorpresa, il Brasile è fuori

Orange. Gli olandesi in Sudafrica si sentono a casa loro. Fanno fuori il Brasile, complice Felipe Melo (suo l'autogol del pari, e poi si fa cacciare per una bruttissima pedata al fuoriclasse Robben, lasciando il Brasile in svantaggio e in dieci). Incredibile metamorfosi della squadra di Dunga tra il primo tempo (sontuoso) e il secondo (orrendo da tutti i punti di vista). Nella prima parte il Brasile pareva la squadra paradisiaca che non si vedeva da tempo, il pallone gli olandesi faticavano a vederlo. Eppure, tanta bellezza aveva prodotto un solo gol, di Robinho, su disattenzione della difesa olandese. Troppo poco. Non si sa cosa sia successo negli spogliatoi: gli olandesi sono tornati in campo da furie orange, i brasiliani come se li avessero riempiti di botte. Dopo dieci minuti, l'autogol di Melo e la fine: i verdeoro non hanno più saputo reagire, se non con aumentato nervosismo. Sneijder, il protagonista del derby tutto interista con molti dei suoi compagni, mette fine, di t

Auguri a Michele Santoro

Buon compleanno (sono oggi 59) a Michele Santoro, che speriamo di rivedere in video da settembre con il suo Annozero. Lo si potrà anche ritenere fazioso fino all'insopportabile, ma è senza dubbio un giornalista di razza e dà quello che oggi è probabilmente il miglior prodotto televisivo del servizio pubblico, e non solo. Del resto, quando la tv italiana vede tutti i giorni in onda un direttore a nome Emilio Fede, che più che fazioso pare un adepto innamorato di colui che è anche il suo editore, oltre che il presidente del consiglio, Santoro ci fa un figurone: non ha padroni. Fa il giornalismo che vuole e cerca di capire e farci capire. Ha il suo punto di vista. Chi non ce l'ha? A difenderlo dai detrattori e anche a chi chiede un suo allontanamento dal video (richiesta reiterata negli anni e per un po' anche soddisfatta) c'è però il pubblico: Santoro è l'unico che tiene su la Rai con i suoi ascolti e gli introiti derivanti. In un'Italia che si sta sempre più u

Inizia l'era Prandelli - Cassano e Balotelli praticamente azzurri

E' cominciata oggi con la conferenza stampa di presentazione nella "pancia" dell'Olimpico di Roma l'era-Prandelli. Ed è un inizio soft: Prandelli che ringrazia Lippi per ciò che ha lasciato di positivo, e poi gira pagina sul suo futuro, vedendo rosa. Pare aver appreso la lezione da Maradona, che in questo Mondiale si dimostra il più grande team-leader mai apparso su una panchina da ct. Prandelli parla infatti di "squadra da costruire anche al di là del rettangolo di gioco", di rapporti umani che vengono prima di tutto, di "ampia collaborazione" anche con tutto lo staff federale (intanto ha ottenuto il contratto per tutti i suoi uomini: Pin come secondo, Venturati e Casellato), di "fare gruppo", di "risorse umane" importanti, e così via. Prandelli è poi interessante sul piano tecnico: "Vale la meritocrazia: giocherà in nazionale chi lo merita, i giocatori di qualità ci sono e di solito non trovano problemi a convive